Fondo sociale europeo Plus (FSE +): il 30 maggio 2018 la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento, che definisce la disciplina del fondo, stabilendone gli obiettivi, il bilancio per il periodo 2021-2027, i metodi di attuazione, le forme di finanziamento da parte dell’Unione e le regole di erogazione dei finanziamenti.
L’FSE + è destinato, nelle intenzioni della Commissione europea, a diventare il “principale strumento dell’UE per investire nelle persone e attuare il pilastro europeo dei diritti sociali“, con l’accorpamento in esso dei seguenti Fondi e programmi, attualmente operativi:
- il Fondo sociale europeo (FSE) e l’iniziativa perl’occupazione giovanile (IOG);
- Il Fondo di aiuti europeiagli indigenti (FEAD);
- il programma perl’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI);
- il programma di azionedell’Unione in materia di salute.
Un radicale cambiamento di prospettiva da parte della Commissione per rafforzare la coerenza e le sinergie fra strumenti tra loro complementari, aumentarne la flessibilità e semplificare la programmazione e la gestione dei fondi, riducendo l’incidenza degli oneri amministrativi delle autorità e dei beneficiari.
In relazione alle principali finalità a cui sarà dedicato, il Fondo sarà articolato in tre componenti: la componente in gestione concorrente, la componente “Occupazione e innovazione” e la componente “Salute”.
Nella relazione elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e trasmessa alle Camere il 27 giugno 2018, il Governo italiano fornisce una valutazione positiva del progetto, che si ritiene conforme all’interesse nazionale. Se ne condivide, in particolare, l’impostazione concentrata sulle politiche per le persone “con il riconoscimento che tali politiche costituiscono una overarching priority di tutto il bilancio europeo“.
La relazione ritiene che effetti positivi possano derivare dalla proposta:
- per le imprese, in virtù delle disposizioni per l’istituzione di un “ecosistema di mercato”, volto ad aumentare l’offerta di finanziamenti in favore delle imprese sociali. Si potrebbe così far fronte alla domanda di categorie vulnerabili (ad esempio, disoccupati o donne) che intendono creare o sviluppare una microimpresa;
- per i cittadini, grazie alle misure di incentivazione per proteggere e migliorare la salute umana, promuovere l’inclusione sociale, lottare contro la povertà.
Per saperne di più consulta l’appunto dell’Osservatorio sulla Finanza Pubblica e la valutazione delle politiche pubbliche